Un re di Giuda, chiamato Ezechia, era un uomo che temeva Dio e guidava saggiamente il suo popolo. Un giorno si ammalò gravemente. Questo accadde nel pieno degli anni, in mezzo agli agi, a molte attività e dopo un grande trionfo su un esercito nemico. Sicuro che la sua fine era prossima, si rese conto della brevità e della futilità della vita umana.
La sua anima era profondamente amareggiata. Un conflitto interiore lo travolse. Tormentato dall’angoscia, disperato sul suo letto, si rivolse verso il muro, parlando al Signore con tutto il cuore, perché lo conosceva in quanto, da sempre, lo pregava. Il re non vedeva nessun barlume di speranza, né la sua malattia migliorava. Chiese umilmente perdono dei suoi errori e confessò che Dio era il garante della sua vita. Comprese che il suo spirito trovava forza solo nel Signore. Infatti, Dio lo ascoltò e gli regalò altri 15 anni di vita.
«È per la mia pace che io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, mi hai liberato dalla fossa della decomposizione, perché tiseigettatodietroallespalletuttiimieipeccati.»
ProfetaIsaia38:17
Testo per la settimana: Profeta Isaia 38:1-22
Come reagisci quando una grave malattia ti coglie all’improvviso?