Il 28 gennaio 2007, cinque polacchi partirono per scalare il Cervino. Nessuno di loro sospettava la triste notizia che avrebbe raggiunto i loro cari pochi giorni dopo. Due degli scalatori rimasero al rifugio «Hörnli» perché uno di loro si era ferito alla spalla. Gli altri iniziarono ad arrampicarsi verso la vetta.
Poco prima di mezzanotte, una chiamata arrivò al numero di emergenza 144. Ma il tempo era così brutto, che nessuno poté intervenire immediatamente. Quando ripresero i contatti, verso le otto del mattino successivo, il polacco rispose: «Non abbiamo bisogno di aiuto». I soccorritori avevano passato una notte insonne, ma, a quel punto pensarono che il loro compito fosse finito.
Fu uno shock quando alle 22 suonò nuovamente l’allarme. La neve e la fitta nebbia non permisero di intervenire fino all’alba. Dopo una lunga ricerca, trovarono gli escursionisti, ormai senza vita, sepolti sotto la neve. Conclusione: i due alpinisti hanno avuto la fortuna di essere stati costretti a rimanere nel rifugio. Gli altri tre, che si erano svitati, avrebbero potuto essere salvati senza problemi, se solo avessero accettato l’aiuto proposto.
E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo.
Il più giovane dei figli chiese un giorno la sua eredità, andò in città e sperperò tutti i beni vivendo nella dissolutezza. Il maggiore rimase con suo padre e sgobbò nella proprietà di famiglia. Un giorno, il più giovane riapparve, affamato e vestito di stracci, con il cuore pentito. Il padre, che aveva aspettato tanto quel momento, lo accolse a braccia aperte. Gli diede un bacio e ordinò che il vitello grasso fosse preparato. Lo rivestì e gli mise un anello al dito quale segno della riconciliazione. Diede una festa e tutto intorno si sentì la musica.
Intanto il figlio maggiore tornò dai campi, esausto. Udì le canzoni e scoprì i festeggiamenti per il ritorno di suo fratello. Pieno di rabbia, rivolse amari rimproveri al padre, il quale rispose: «Figlio mio, tuo fratello era perduto ed è tornato a casa. Vieni e rallegrati con noi!» Conclusione: entrambi i figli hanno avuto un cattivo comportamento. Il padre li ha invitati entrambi alla stessa tavola. Ognuno di loro è stato libero di prendere parte alla festa o meno.
Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te.
Vangelo di Luca 15:18b
Dio invita ancora oggi a tornare ed avere comunione con lui, ma chi rifiuta la sua offerta rimarrà eternamente separato da lui.
Qual è la tua scelta?
Testo biblico: Vangelo di Luca 15:11-32 (versione originale della parabola)
Tutti sanno che nei rapporti con i nostri simili, le delusioni sono inevitabili. Le aspettative e richieste sono a volte così grandi che arriva presto l’insoddisfazione. Gli amanti lo sperimentano quando immaginano che l’altro possa appagare tutti i loro desideri. Fortunatamente, se il legame è forte e maturo, i due sono in grado di superare il problema.
A seconda dell’idea che ci facciamo di Dio, possiamo essere delusi. Dio non è un automa che, introducendo una moneta, consegna l’oggetto selezionato. Dio cerca persone che lo amano, lo rispettano e vivono un rapporto autentico con lui.
Egli è il nostro Creatore ed è lui che pone e definisce le basi per una forte relazione con noi. Nessuno conosce i nostri veri bisogni al pari suo. Chi cammina con Dio, va avanti con fiducia verso un futuro glorioso.
Il Signore ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente,che ricerchi Dio.
Non è un segreto che gli indiani abbiano subito gravi danni. Quando le persone entrano in stretto contatto, le ingiustizie, i litigi e persino la violenza sono inevitabili. Le guerre sono state persino legittimate in nome della religione. E Gesù Cristo? Qual era il suo insegnamento? Quale esempio di comportamento ci ha lasciato?
«Se qualcuno ti colpisce su una guancia, porgigli anche l’altra…» Queste furono le sue parole. Quando fu arrestato, Pietro, uno dei discepoli, percosse violentemente un soldato con la spada recidendogli un orecchio. Ma Gesù gli ordinò di riporre l’arma e guarì il soldato. Il Figlio di Dio ha testimoniato l’amore per i suoi nemici nei momenti più difficili. Uno stile di vita che ha d’altronde messo in crisi anche l’élite religiosa del tempo!
A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica.
Vangelo di Luca 6:29
Il suo messaggio riguarda tutti. Cristo ha sofferto la punizione che avremmo meritato. Lui, il Giusto, ha pagato per le nostre colpe ed è così che ci offre l’unico mezzo per riconciliarci con Dio.
Alcuni sostengono che tutti gli esseri umani sono automaticamente in pace con Dio attraverso Gesù Cristo. Cosa dice la Bibbia?
Il passo di Romani 3:10-23 spiega che non c’è giusto, nemmeno uno. Ora, se siamo peccatori, siamo separati da Dio e meritiamo la morte e l’inferno. Le buone opere, anche le più eclatanti, non sono mai sufficienti a renderci graditi al Signore. Perché abbiamo a che fare con un Dio santo.
Chi, allora, può riconciliarci con Dio? Il versetto di Giovanni 14:6 chiarisce che l’unica strada che porta a Dio è la persona di Gesù, il solo mediatore tra lui e gli uomini.
Siate riconciliati con Dio!
Seconda lettera ai Corinzi 5:20b
Come si può ottenere questa riconciliazione? Gesù comanda in Marco 1:15b di pentirci, cambiare il nostro atteggiamento e credere nel Vangelo. Questo è un atto di volontà, non è un automatismo.
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