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Wenn leere Tassen voller Liebe sind

Wenn leere Tassen voller Liebe sind

Wenn ich an einem kalten Morgen aufstehe, die Tasse in der Hand halte und den ersten Schluck frischen Kaffees nehme, spüre ich, wie Wärme in mir aufsteigt. Es ist ein Moment, in dem ich mich geborgen und lebendig fühle.

Doch was geschieht, wenn die Tasse leer ist? Eine leere Tasse kann für mich Enttäuschung bedeuten, das Gefühl, dass etwas fehlt, oder mich an Zeiten erinnern, in denen ich mich einsam, gebrochen oder verloren fühlte.

«Wie der Hirsch schreit nach frischem Wasser, so schreit meine Seele, o Gott, nach dir.»

Psalm 42,2

Gerade in diesen Momenten, wenn ich mich innerlich leer fühle, erlebe ich, dass Gott mir begegnet. Seine Liebe füllt meine Leere.

Mein Blick wandert in die leere Tasse, da entdecke ich das Herz aus Schaum auf dem Boden der Tasse. Es ist immer noch da, obwohl ich es auf der vollen Tasse kreiert habe. Dieses kleine Zeichen erinnert mich daran, dass Gottes Liebe bleibt – selbst dann, wenn sich mein Leben leer anfühlt.

Gott ist immer bereit, dein Leben mit seiner Liebe zu füllen. Egal, wie leer du dich fühlst, seine Gegenwart wärmt wie eine Tasse Kaffee an einem kalten Morgen.

Hast du schon einmal in deiner Leere Gottes Liebe entdeckt?

Passender Bibeltext: Johannes 4,1–42

Gli effetti della gratitudine

Gli effetti della gratitudine

Ho letto in uno studio che se pratichiamo la gratitudine per due minuti al giorno, la vita cambia radicalmente! Si è scoperto che ci rende più felici ed efficienti sul lavoro. Più pratichiamo la gratitudine, più il nostro cervello ne riceve beneficio.

“Ringraziate continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”.

Efesini 5:20

Oggi vivo più consapevolmente nella gratitudine, non per ciò che ho letto, ma perché ho imparato a essere grato al mio Creatore per ogni cosa nella vita.

Il testo biblico corrispondente parla di dieci lebbrosi guariti da Gesù. Sfortunatamente, solo uno tornò da Gesù, si inchinò davanti a lui e lo ringraziò. Gesù gli disse: “La tua fede ti ha salvato”. La gratitudine si trasformò in salvezza per quest’uomo!

Altri nove furono guariti, ma solo uno si inchinò davanti al Signore. Riconobbe che era stato Dio a liberarlo dalla lebbra. Gesù è Dio. È la fede in lui che salva non solo dalle conseguenze della malattia fisica, ma anche da quelle della ribellione.

Personalmente, credo in Gesù Cristo. Lui mi ha donato una vita nuova ed eterna. Per questo, gli sono sinceramente con tutto il mio cuore!

Testo della settimana:  vangelo di Luca  17:11-19

Mutig vorwärts gehen

Mutig vorwärts gehen

Ruth, aus Moab und jung verwitwet, entscheidet sich zu einem mutigen Schritt: Sie begleitet ihre Schwiegermutter in dessen Heimatland Israel und lässt sich nicht von diesem Vorhaben abbringen.

Aber Ruth erwiderte: «Besteh nicht darauf, dass ich dich verlasse! Ich will mich nicht von dir trennen. Wo du hingehst, da will auch ich hingehen. Wo du bleibst, da bleibe ich auch. Dein Volk ist mein Volk, und dein Gott ist mein Gott.»

Ruth 1,16

Rückblickend hat sich das Blatt für Ruth zum Guten gewendet, indem sie als Fremde erneut geheiratet hat und somit finanziell abgesichert war. Dazwischen lagen aber bestimmt auch Nächte voller Ängste und Sorgen. 

Auch in meinem Leben gibt es Ängste und Sorgen, die ich aber im Gebet an Jesus abgeben kann. Das bedeutet, ihm im Gebet ehrlich alles zu sagen, was mich bedrückt, und darauf zu vertrauen, dass er mich in seiner Liebe und Weisheit führt.

Was machst du mit deinen Ängsten und Sorgen im Leben?

Passender Bibeltext: 1. Petrus 5,7

Hakuna Matata

Hakuna Matata

Durante il mio viaggio in Tanzania, ho incontrato Eddy. Mi ha raccontato la storia del suo paese. Alla fine del XIX secolo, la Tanzania è stata colonizzata. Gli antenati di Eddy furono oppressi e sfruttati. La potenza coloniale tedesca si arricchì a spese di quel popolo. Chi non obbediva al nuovo governo rischiava la morte. Diverse migliaia di persone persero la vita.

Scioccato dall’ingiustizia che Eddy mi aveva descritto, gli ho chiesto se, oggi, a causa di questa tragica storia, gli fosse difficile incontrare un tedesco. “Hakuna Matata!” è stata la sua risposta, che significa: tutto va bene o niente discussioni. “Dobbiamo perdonarci a vicenda; questo rende la vita molto più facile”, ha raccontato.
Eddy aveva capito che la pace è possibile solo attraverso il perdono. Questo vale anche per il rapporto tra l’uomo e Dio.

In Gesù abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.

Colossesi 1:14

A causa della ribellione umana, il dialogo con Dio è interrotto. Eppure Dio vuole ripristinarlo, affinché regni la pace. Per mezzo della morte sulla croce, Gesù ha aperto la strada alla pace tra lui e te. Ha deciso di perdonarti.

Accetti il perdono che vuole donarti?

Testo della settimana: lettera ai Romani 5:1-11

Bianco come la neve

Bianco come la neve

È novembre, l’aria è fresca e le montagne sono già ricoperte dalla prima neve. In una giornata piena di luce, le montagne sembrano diverse, appena vestite, in qualche modo pure.

“Lavami, e sarò più bianco della neve”.

Salmo 51:9

Questa è la richiesta che Davide, re d’Israele, rivolse a Dio intorno al 1000 a.C.

Così come non possiamo forzare l’arrivo della prima nevicata, non possiamo forgiare un cuore puro. “Siamo nati tutti nel peccato”, leggiamo nello stesso Salmo. Il peccato è come una ferita che non possiamo guarire da soli.

Ma Dio è misericordioso. Proprio come ricopre sempre di neve le montagne, nella sua bontà ti tende la mano per renderti puro. Gesù ha dato la sua vita sulla croce affinché le ferite che non puoi sanare da solo possano essere guarite.

Permetti a Dio di cambiare il tuo cuore?

Testo della settimana: prima lettera di Giovanni 1:7-9